Ho seguito un processo di praticantato durato due anni, diciamo, in prima linea. Differentemente dal metodo di studio e tirocinio italiano, negli Stati Uniti il praticantato è parte integrante del percorso educazionale dello studente ed è supervisionato costantemente da un veterano del settore. Questo può essere un professore universitario o un professionista la cui esperienza diretta sul campo e le certificazioni rilasciate dall’università d’appartenenza dello studente l’ha elevato al rango di field instructor, un professionista-insegnante in grado di formare altri professionisti.
Mentre seguivo i corsi del primo anno del Master alla Columbia University, tre volte la settimana offrivo i miei servizi a una scuola elementare di Brooklyn, New York. Terapia individuale e della famiglia cominciarono a diventare una passione che rimase immutata nel tempo.
Il secondo anno di praticantato lo spesi al Saint Vincent’s Hospital di New York. Qui ho avuto l’opportunità di lavorare ed essere supervisionato da professionisti di alto livello, conosciuti in tutto il mondo. Questi professionisti hanno instaurato in me un senso di ricettività incondizionata per l’individuo in cura e mi hanno aiutato ad approfondire la conoscenza dell'approccio terapeutico Cognitivo Comportamentale. Durante questo periodo ho avuto in cura persone afflitte da disturbi psichici quali depressione, depressione bipolare, stati d’ansia e schizofrenia, solo per citarne alcuni.
Spesso queste persone cercavano di mitigare i sintomi di queste patologie con sostanze stupefacenti o alcool, rendendo così il loro disagio più acuto.
Dal 1998 al 2004 ho lavorato per la Greenwich House di New York, un centro di cura ambulatoriale che offre servizi sociali a persone disagiate e alle loro famiglie.
Qui ho lavorato offrendo terapia individuale, di coppia, della famiglia e di gruppo. Lavorare in team a fianco di colleghi con esperienza pluriennale nel campo della psicologia, della psichiatria e della medicina mi ha offerto un’opportunità di crescita professionale molto importante. Inoltre, durante questi anni, ho avuto il piacere di lavorare anche come field instructor supervisionando e vedendo crescere professionalmente studenti del secondo anno di studi e praticantato di un Master in Scienze Sociali offerto dalla New York University.
Anche in questo caso le patologie dei miei clienti erano tra le più svariate e includevano depressione, stati d’ansia, disturbi del comportamento alimentare, gioco d’azzardo, insonnia e disagi dovuti a problemi di tossicodipendenza e alcolismo che spesso interessavano sia il cliente sia la sua famiglia.
Dopo i fatti accaduti a New York l’11 settembre 2001, i casi di attacchi di panico e Post Traumatic Stress Disorder (Disturbo Post Traumatico da Stress) si sono moltiplicati esponenzialmente. Conseguentemente io e i miei colleghi abbiamo frequentato intensi corsi di aggiornamento per far fronte a richieste di supporto specifico per vittime dirette o indirette di questo evento tanto traumatico quanto d’inimmaginabile violenza.
Nel 2002, in concomitanza al lavoro alla Greenwich House, insieme con altri otto colleghi, ho fondato il Metropolitan Psychotherapy and Family Counseling Practice, uno studio associato privato che offre servizi di psicoterapia e consulenza a Manhattan. Durante questi anni di esperienza nel privato ho assistito tante persone che cercavano una soluzione, un supporto o una direzione per raggiungere quello stato di benessere che avevano perso o che sapevano era in loro ma ingabbiato da problematiche psicologiche.
Nel 2004 sono stato assunto come vice direttore dal Bowery Residents’ Committee, Chemical Dependence Crisis Center, un centro di prima accoglienza di New York, dove ho lavorato quattro anni sia come manager supervisore, sia come terapeuta per sedute individuali e di gruppo.
In questa esperienza ho avuto la responsabilità dell’organizzazione e supervisione del personale del centro e quella di gestire gli utenti spesso provenienti da situazioni di gravissimo disagio. Gli utenti di un centro di prima accoglienza che sorge in un quartiere come il Bowery di Manhattan si presentano spesso con situazioni molto complicate. La combinazione e l’intreccio di problematiche come non avere un lavoro, una fissa dimora, problemi di tossicodipendenza, mancanza di supporto familiare o sociale e spesso malattie psichiche croniche, rendono il processo di reinserimento della persona nella società molto complesso. Questo richiede grande abilità da parte del professionista nel gestire la situazione di crisi iniziale e lo sviluppo minuzioso di un programma di trattamento che aumenti le possibilità per la persona in questione di vivere una vita dignitosa e produttiva sfruttando al massimo le proprie potenzialità.
Sapendo che sarei rientrato entro alcuni mesi in Italia ho deciso di lasciare il lavoro di vice direttore al Chemical Dependence Crisis Center per un lavoro part time nello stesso ospedale dove avevo intrapreso il mio secondo anno di praticantato più di dieci anni prima. Questa scelta mi ha permesso di tener fede all’impegno teso a completare il processo terapeutico iniziato insieme ai miei clienti privati ed allo stesso tempo continuare ad offrire i miei servizi nell’ambito del sociale.
Al mio ritorno in Italia ho fondato lo studio Terapia Efficace per rispondere a quanti, in misura sempre più crescente, cercano supporto per sviluppare un progetto di vita mirato al raggiungimento dei propri obbiettivi che sia al tempo stesso efficace, rapido ed economicamente sostenibile.